In che modo la scrittura femminile nel Novecento ha affrontato il complesso rapporto con l’essere madre e con l’essere figlia? Quanto la rappresentazione letteraria ha scandagliato la sfaccettata tematica della connessione tra la formazione delle ragazze e il loro continuo confrontarsi con il totem della madre? Attraverso la lettura critica delle opere di quattro delle autrici rappresentative del Novecento inglese: Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Radclyffe Hall e Ivy Compton-Burnett, il saggio prova a dare una risposta a questi e altri quesiti. L’autore riflette su come in parte della narrativa femminile inglese delle prime decadi del Novecento, in un’Inghilterra in cui si fanno strada nuovi tipi di donna, si consumi, spesso in maniera drammatica, un “corpo a corpo” con la maternità; un misurarsi che viene analizzato attraverso una lettura, figlia degli studi di genere, in cui l’analisi critico-letteraria si serve di saperi diversi come la psicologia e la pedagogia.