Nel volume si esamina dapprima l’influenza di Flaubert su Verga; poi quelle, finora sconosciute, di Turgenev sui romanzi “mondani” di Verga e di Verga sul più illustre dei suoi lettori, Thomas Mann. Si analizzano quindi certa simbologia cristologica verghiana e il livello fonetico–sonoro della lingua dei Malavoglia. Sono ribattute punto per punto le obiezioni di R. Luperini agli studi su Verga dell’autrice. Nella Parte terza si dimostra che — ben diversamente da quel che ha creduto perfino un sommo studioso come G. Contini — alla base della strutturazione espressiva della poesia quasimodiana fino al 1943 si trovano i testi sacri ebraico–cristiani e il Purgatorio di Dante. Maria Gabriella Riccobono si è laureata in letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, e nello stesso Ateneo ha studiato anche filosofia politica sotto la guida di Giuliano Marini. Attualmente è ricercatrice nella Facoltà di Lettere della Università di Milano ove insegna letteratura italiana. Ha sempre collocato l’indagine della letteratura italiana, della critica letteraria e della letteratura comparata su uno sfondo interdisciplinare e multidisciplinare. Ha pubblicato studi e monografie su G. Lukács, su W. Benjamin, sul romanzo storico italiano, su B. Croce, su G. Gentile, su G. Verga, su S. Quasimodo, su Dante in Verga, su Dante in Quasimodo, su T. Mann.
