Opera di fantasia ma comunque ispirata, frammentariamente a storie udite e/o lette dalle quali l’autore ha tratto materiale rielaborato con grande fantasia. Tratta la vita di Beatrice (Beatriz), giovanissima spagnola Nobile che si intreccia ed incrocia con altre vite, alcune simili, altre diverse e opposte prima di giungere serenamente alla autorealizzazione capace di spazzare via un dubbio sulla liceità di certe scelte nuove e tardive. Dai 18 anni alla maturità la vita la tempra e crollano molte certezze, dalla Religione in poi ed infatti fortemente delusa, abbandona, dopo sei mesi di noviziato, l’idea di farsi Monaca pur conoscendo in questo ambiente deludente e sconvolgente per rigori ed anche vizi di molte, una Monaca 90enne dal cuore buono e caritatevole che muore in odore di santità, con un mistico profumo di rose. Le scandalose notizie che porta indietro dal Monastero alla madre, rigorosa Cattolica Romana (punizioni sadiche, frustate su schiena e glutei nudi, lesbiche fameliche a caccia di giovani novizie indifese), fanno sì che questa ultima non si rechi neanche più in Chiesa, amareggiata, continuando a pregare ma sola, troncando ogni legame con la Religione delle persone e non del cuore. Seconda a crollare è la certezza nello sposo (con più amanti e noto “puttaniere”) e nella famiglia, scoprendo sbalordita che procreare dei figli per convenzione sociale e dovere religioso, sia stato un pessimo affare. [...]
