Le istituzioni scolastiche situate in contesti montani, insulari e nelle aree a bassa densità demografica costituiscono oggi, più che nel passato, uno dei nodi problematici per lo sviluppo omogeneo del sistema nazionale di istruzione e di formazione, finalità dichiarata della scuola dell’autonomia. In tali ambiti, caratterizzati da isolamento geografico, processi di progressivo spopolamento e persistenti criticità infrastrutturali, l’effettività del diritto allo studio risulta strettamente connessa alle politiche territoriali, alle scelte amministrative e alle pratiche pedagogiche adottate. Il volume offre un’analisi articolata e multidisciplinare delle problematiche e delle potenzialità che contraddistinguono le scuole operanti nelle aree marginali, mettendo in evidenza la tensione strutturale alla necessità di coniugare l’esigenza di uniformità degli standard nazionali con l’adeguamento alle specificità dei contesti locali. Attraverso un dialogo sistematico tra diritto amministrativo, organizzazione scolastica e indirizzi di promozione culturale, l’opera esamina modelli normativi e assetti progettuali orientati a garantire equità sostanziale, inclusione e qualità dell’offerta formativa, nel rispetto delle identità territoriali.