La pandemia di COVID–19 ha portato con sé un’esperienza collettiva di sofferenza che ha toccato ogni aspetto della vita umana. Riflettendo sulla sofferenza in questo contesto ha offerto a Don Valerio, non solo un modo per dare un senso alla sofferenza stessa, ma anche un’opportunità per esplorare le dimensioni profonde della nostra umanità e della nostra capacità di adattamento e di trasformazione. Ecco il senso delle poesie nate dalla meditazione sulla sofferenza durante la pandemia di Sas oras lenas passant. La pandemia ci ha ricordato in modo acuto quanto siamo tutti interconnessi e anche se le esperienze individuali sono state diverse, il senso di precarietà è stato universale. In questa vulnerabilità condivisa possiamo trovare una forma di solidarietà, un modo per riconoscere che la sofferenza non è mai totalmente isolata, ma è sempre parte di un tessuto più ampio di relazioni umane. Riconoscere la nostra vulnerabilità può aiutarci a sviluppare compassione, non solo verso gli altri ma anche verso noi stessi. Una delle lezioni fondamentali della pandemia è l’impermanenza della vita e la nostra tendenza a cercare stabilità e controllo in un mondo intrinsecamente mutevole. La meditazione sull’impermanenza ci può guidare a riflettere su come accogliere il cambiamento e come lasciar andare ciò che non possiamo controllare. Questo “lasciar andare” non è una resa passiva, ma un modo per fare spazio a nuove possibilità, per accogliere il momento presente senza cercare di trattenerlo o respingerlo. La pandemia ci ha costretti a riflettere su questioni fondamentali, aiutandoci a sviluppare una prospettiva più profonda e una connessione più intensa con la nostra spiritualità o con i valori che sentiamo più importanti. Questa pandemia ci ha dimostrato quanto sia importante l’altruismo, l’empatia e il prendersi cura degli altri, soprattutto dei più vulnerabili. Infine, la pandemia ci ha insegnato il valore delle piccole gioie quotidiane. Quando molte delle libertà e delle abitudini sono state sospese, abbiamo iniziato ad apprezzare cose semplici come una passeggiata, una telefonata, il calore della casa o la bellezza di un tramonto. Questo ci riporta alla consapevolezza dell’importanza del presente, invitandoci a coltivare gratitudine per ciò che spesso diamo per scontato.