L’appellatio, rimedio cardine dei sistemi processuali moderni, costituì la vera innovazione delle cognitiones extra ordinem, espressione, a loro volta, della riformata organizzazione amministrativa di Roma, conseguente all’ascesa di Ottaviano Augusto. Nonostante l’attenzione riservata dalla dottrina moderna al primo strumento d’impugnazione noto al sistema romano, gli studi si sono soffermati prevalentemente su una fase successiva dell’evoluzione dell’appellatio, allorché assurto a strumento pienamente definito, e non anche su quella delle origini, complice la limitatezza delle fonti pervenuteci. La ricerca si pone l’obiettivo di porre a confronto l’appello e gli strumenti di reazione alla sententia già operanti nelle procedure formulari per la rilevazione dell’invalidità della pronuncia del iudex, con i quali progressivamente il rimedio di introduzione augustea si sarebbe trovato ad interagire nell’età successiva, determinandone la progressiva superfluità.