Eva, la protagonista di questo singolare romanzo/indagine, è un giudice, e dunque una donna avvezza all'analisi del concreto. È anche una madre single, coraggiosa e anticonformista. Attraverso il suo personaggio, Massimiliana Battagliese accompagna il lettore in una ricerca che approda alla convergenza della scienza e di ogni forma di credenza verso il Dio che è in ciascun uomo e contemporaneamente lo sovrasta; all'idea dell'esistenza di Dio al di fuori di ogni forma di religione e di credenza.
Il percorso è condotto attraverso le esperienze esoteriche che Eva rivive senza mai ergersi a "essere eletto" per le facoltà che scopre di possedere, esperienze che l'autrice, più che narrare, usa per ridurre a unità ogni esperienza paranormale, quasi come strumento di prova di tipo induttivo. Assumendo a simbolo lo psichiatra ateo, Eva si accorge che Dio è inconsapevolmente riconosciuto anche da chi professa convinzioni ateistiche, che Dio è nella natura come si ritrova nelle più recenti scoperte dei fisici e che, tuttavia, è dotato di un potere proprio che è anche dentro l'uomo, e con lui può comunicare.
È un vissuto che la protagonista, pur permeata della teoria della realtà umana celebrata in tutto il romanzo, vive in prima persona e che la costringe, per la sua incontestabile veridicità, a porsi una serie di domande sul mondo invisibile, compresi gli alieni, con una crescente perplessità.