Riprendendo l'intuizione del grande studioso Yves Coppens, secondo il quale l'"homo habilis ha plasmato la prima cultura e sapeva che stava creando", Ries esamina una questione di rilievo: "l'homo religiosus della preistoria è consapevole della propria religiosità?". Attraverso un percorso che studia l'evolversi della coscienza religiosa dall'uomo arcaico a quello dell'Egitto faraonico, si evidenzia come l'uomo "religioso" e "simbolico" sia storicamente legato al sacro e si trovi all'origine di tutte le civiltà.