Nel 1575 Paolo Veronese, il celebre artista del Cinquecento veneziano, eseguì per i monaci benedettini di Santa Giustina a Padova la più grande pala d’altare della sua carriera: Il martirio di santa Giustina. L’artista rappresentò gli eventi della vita di Giustina come se si stessero svolgendo sopra l’altare maggiore della basilica.
E intorno al martirio e alla morte della santa allestì uno spettacolo proto-barocco. L’opera, concepita come esaltazione dell’azione trionfale di una giovane martire e, attraverso lei, dell’intera Chiesa cattolica, costituisce uno dei culmi dell’arte di Veronese. Un’arte, per dirla con Henry James, "in cui ogni cosa è circonfusa di uno splendore argenteo che è una delizia a osservarsi".