Città parzialmente o totalmente abbandonate esistono in tutte le regioni italiane. In Calabria il fenomeno è più vasto, si presenta in modo più consistente che altrove. E’ un fenomeno poco documentato, su cui non esiste una lettura specifica. Delle città abbandonate parlano quasi tutti gli studiosi della Calabria, ma nessuno in modo esauriente, interdisciplinare. Le notizie sono disseminate in tante pubblicazioni appartenenti a saperi differenti, a settori scientifici diversi. Il problema è avvertito, registrato come accadimento della storia, spiegato nei suoi risvolti sociologici e umani, tuttavia non esiste a tutt’oggi uno studio sistematico e rappresentativo sull’argomento. Si tratta, com’è evidente, di un fenomeno complesso perché complesse sono le cause che lo hanno determinato. Cause di diversa natura, legate alle particolari caratteristiche della Calabria, al suo territorio. Cause interrelate, sistemiche. Dalla povertà endemica degli abitanti al fenomeno dell’emigrazione, dalla ciclicità dei terremoti alla particolare idrogeomorfologia del suolo, dal diversificarsi dei fattori di sopravvivenza alle opportunità di sviluppo spesso solo intraviste e mai pienamente colte. La ricerca non intende dare risposta a tutte le possibili domande che l’argomento pone, né d’altronde potrebbe farlo, vista l’eseguità e la specificità delle forze messe in campo. Prova semmai ad aggiungere conoscenza a conoscenza. A rileggere in modo disciplinare le cose fin qui dette. A fornire la conoscenza che deriva dalla cultura del disegnatore, dal sapere sedimentato del rilevatore. Prova a rispondere a una esigenza, da noi avvertita nel dispiegarsi dello studio. Una esigenza di visibilità, di rappresentazione unitaria del fenomeno. Utilizzando, a tal fine, le categorie dell’architettura e la referenzialità iconica del disegno.