Cosa accomuna chitarristi tanto diversi come il monumentale Andrés Segovia, il versatile Charlie Byrd e il multiforme Vittorio Camardese? Solo il talento – seppur declinato in forme differenti – o anche il modo in cui la loro immagine è stata costruita e diffusa dai media audiovisivi? Il divismo nella ritrattistica chitarristica nasce non solo sul palcoscenico, ma anche con l’ausilio di microfoni, telecamere e piattaforme digitali. In questo volume, Andrea Di Domenico esplora il rapporto tra chitarra e media, tracciando un percorso che va dalle prime registrazioni acustiche all’era odierna dello streaming. L’approccio musicologico è rigoroso e al tempo stesso integrato con prospettive interdisciplinari che spaziano dai Performance Studies alla sociologia della comunicazione. L’autore mostra come le tecnologie di registrazione e diffusione abbiano plasmato la percezione pubblica dei grandi interpreti della chitarra classica e nylon string, modellandone carriere, stili e linguaggi. La sua indagine coniuga l’approfondita analisi musicologica dell’attività di grandi virtuosi con l’apertura di inedite prospettive di studio sul divismo musicale, estendibili anche ad altri ambiti strumentali e stilistici. Un lavoro innovativo e accuratamente documentato, destinato a studenti, studiosi e musicisti, che getta nuova luce su un aspetto talvolta trascurato: la performance musicale. Un’analisi fondamentale, poiché – parafrasando Mahler – «nello spartito c’è tutto, tranne l’essenziale».