A Roma è guerra di mafia. Tra violenza, connivenze, intrecci di potere scorrono fiumi di droga e di sangue.
La capitale da decenni è l’obiettivo della criminalità organizzata, e simbolo di un Paese immobile per scelta. Negli ultimi tempi sono saltati equilibri consolidati: nuovi soggetti si sono seduti al banchetto degli appalti e degli affari, altri ne sono stati esclusi, altri ancora sono stati costretti a scendere a patti. E le mafie non sono rimaste a guardare. Saccheggiano Roma riciclando soldi per fare soldi, favorite dalla crisi finanziaria. Hanno a disposizione i colossali proventi della droga - da Roma passa un quinto di tutta quella “trafficata” in Europa - del racket delle estorsioni, degli appalti sporchi e dell’usura.
Appetiti formidabili al servizio di nuovi e vecchi poteri. Le trame inedite fra Cosa nostra, 'ndrangheta, camorra napoletana, Casalesi, Casamonica, banda della Magliana e organizzazioni criminali straniere non possono più fare pensare a fenomeni di infiltrazione isolati, ma a una rete strutturata di sodalizi mafiosi, che opera in modo inedito. Gli autori indagano e portano alla luce i legami sconosciuti e sommersi fra delinquenza, potere e interessi della Mafie s.p.a., tracciando la nuova geografia della criminalità organizzata che fa di Roma la caput mafiae del Paese.