Veramente pulito, trasparente come il suo autore e allo stesso tempo pregno, denso come la vicenda umana e politica che ci racconta, questo libro dell’on. Antonio Razzi: una “favola moderna”, improbabile e romantica che dimostra, contro la meschinità di un universo politico fatto di padronati ed élite, proprio come un uomo del popolo, l’operaio Razzi, emigrato in Svizzera ancora minorenne, sia riuscito, grazie al suo impegno politico, al suo lavoro onesto, alla sua umanità, a farsi eleggere per ben due volte dai suoi connazionali all’estero, nelle liste dell’Italia dei Valori, superando perfino il candidato sostenuto dai vertici del partito e, proprio per questo, essersene addossato prima l’indifferenza e poi le ire.
Con un linguaggio diretto, con la sincerità, con la concretezza dei fatti e dei documenti, il libro ci racconta come e perché l’on. Razzi abbia deciso di abbandonare le fila del partito di Di Pietro, di cui è stato fedele (ai valori, non all’uomo) collaboratore per più di 15 anni.
Ne emerge un’analisi coraggiosa, una ribellione morale ed intellettuale, un gesto di responsabilità nei confronti degli italiani e della carica istituzionale ricoperta, per rivendicare l’esigenza di una politica sana, mirata a salvaguardare gli interessi dei cittadini, contro una politica, invece, totalmente aliena e lontana da quest’ultimi, incarnata da un leader, Antonio Dio Pietro, che gestirebbe il suo potere, all’interno e all’esterno del partito, in maniera differente.