Sociologia metafisica è l’incontro multidisciplinare, quel punto di intersezione che porta il soggetto e il suo agire sociale a confrontarsi con la realtà, in tutti i suoi livelli di esistenza. In Sociologia metafisica il soggetto è legato all’oggetto, o a un altro soggetto, oltre le teorie filosofiche, scientifiche e sociologiche che ne prevedevano la divisione. In Sociologia metafisica il soggetto è parte di un Tutto, che ha nel mondo sottile, metafisico, appunto, la sua fonte primaria. In Sociologia metafisica è proprio in virtù di questa forza primaria che il soggetto incontra ciò che è altro da sé, ed è mosso in una fenomenologia che non trova discontinuità e fratture di alcun tipo. L’agire sociale, in Sociologia metafisica, non è più agire meramente utilitario, calcolato e calcolante, ma sintonia con l’altro, evoluzione dei propri stati di coscienza progettati, orientati e riorientati, consapevoli e inconsapevoli, in base alla suddetta fenomenologia. L’agire sociale in Sociologia metafisica non è più rapporto passivo e subordinato alla struttura sociale, ma riappropriazione dell’Io, del suo potere attivo e creativo, e della sua responsabilità. Sociologia metafisica non è un saggio finito, ma una traccia aperta, nella quale confluiscono i saperi più d’avanguardia della scienza contemporanea, coniugati con le più antiche conoscenze dell’uomo. In un incontro di saperi generali e saperi sociali, Sociologia metafisica apre ad un campo ancora da scoprire e che l’autore lascia alla riflessione pubblica, erudita o da senso comune.