Personalità eclettica e poliedrica, Nicolò Tagliacozzi Canale (1691-1763) incarna in pieno lo spirito del suo tempo.
In lui convivono infatti l’architetto, il decoratore, il tavolario, lo scenografo, il costumista, il commerciante di sete, nonché l’ingegnere della città e dei principali complessi monastici napoletani (Ss. Trinità delle Monache, S. Martino, S. Gregorio Armeno, S. Maria di Costantinopoli, ecc.).
Architetto di fiducia di alcune delle più importanti famiglie nobili partenopee (Pignatelli di Monteleone, Rinuccini, Mastellone, Trabucco), svolge la sua attività sotto l’influenza delle opere di Domenico Antonio Vaccaro e Ferdinando Sanfelice, nel delicato momento di transizione dal rococò al tardo Settecento, quando nella capitale già si registra un rinnovamento del linguaggio architettonico in chiave neoclassica.
L’autrice ne ripercorre in questo volume l’intensa vicenda professionale e, grazie a documenti d'archivio per lo più inediti, ne ricostruisce il profilo biografico e artistico, noto finora solo marginalmente, definendone il contributo espressivo nell'ambito del tardo rococò napoletano.