Le varie riforme del sistema universitario di questi ultimi anni, hanno rinnovato l’interesse per un approfondimento sull’istituzione culturale universitaria, rendendosi necessarie nuove riflessioni.
Su tutte, i notevoli flussi migratori che con sempre maggiore intensità si verificano e che hanno portato a ripensare gli schemi del sapere e a introdurre nuove discipline di interesse multiculturale e, talora, multiconfessionale. L’originario sistema che mirava all’uniformità dei saperi ha ceduto il passo alla capacità dei singoli atenei di diversificare l’offerta formativa, in modo da stimolare la competizione tra le università e realizzare una concorrenza verso l’alto. Ma questa evoluzione conduce anche a un’altra riflessione: qual è il rapporto che corre tra autonomia e tutela dell’insegnante? Su questa riflessione l’autore sviluppa la sua tesi fino ad affermare che autonomia universitaria e libertà di insegnamento, sia nel contesto pubblico che in quello privato, non possono che camminare di pari passo.