È il quadro di un’epoca. Il ritratto di una persona/persona. La favola dell’amicizia. La storia di un sogno infranto. Il romanzo di un Mark Twain dalla chitarra facile e dalle non meno facili, pirotecniche folgorazioni. Un libro piano, allegro, triste, facile, vero, fantasioso, indubbiamente poetico. Don Backy ci fa intrufolare negli anfratti più nascosti della nostra memoria in un luna park di impressioni in progressione dinamica ora alternata, ora da sorbirsi tutta d’un fiato tanto da far giungere in fondo, con l’avidità curiosa con cui si persegue il traguardo di un libro giallo.