Volendone indicare le caratteristiche fondanti e circoscriverne preliminarmente e sinteticamente le linee di “demarcazione“ operative, i centoventotto componimenti poetici della raccolta di Lamartora costituiscono di fatto un lungo periplo attraverso la "razionalità polisensa" - per usare una formula che riassume uno dei principi fondamentali della estetica dellavolpiana (cfr. G. Della Volpe, Critica del gusto, terza edizione riveduta e accresciuta, Feltrinelli, Milano 1966, pp. 85-100: 85) - effettuato con lucida determinazione ascrivibile a una profonda angoscia sopportata stoicamente e sorretta e alimentata da un nichilismo filosofico che avvolge tutto, ovvero l’io e l’altro da sé, nella notte dei tempi, assumendo pertanto un valore universale tramite la presa di coscienza progressiva e ineludibile della "dimensione della perdita". (Dalla Prefazione).