Lo studio si propone di verificare se sia configurabile un’azione risarcitoria per i danni inflitti agli investitori attraverso condotte lesive dell’integrità del mercato finanziario, ovvero attraverso l’illecita alterazione dei prezzi degli strumenti finanziari che ivi sono negoziati. Muovendo da una disamina del regime giuridico dell’informazione finanziaria e della disciplina degli abusi di mercato, il lavoro sviluppa una compiuta definizione del concetto di “integrità del mercato”, elemento di raccordo tra i due sistemi normativi. Constatata la sostanziale mancanza di un sistema di private enforcement in grado di garantire agli investitori la reintegrazione delle perdite da essi subite per aver negoziato sulla base di prezzi illegittimamente alterati da condotte abusive, l’analisi si concentra sulla ricostruzione in chiave ermeneutica di un’azione risarcitoria extracontrattuale esperibile da coloro che, prendendo parte alle negoziazioni durante il vigore dell’effetto perturbativo, abbiano subito un “danno tramite mercato”. Viene proposta, quindi, una rilettura in chiave regolatoria della disciplina generale dell’illecito civile in grado di coordinare l’interesse (generale) all’integrità del mercato e quello (individuale) degli investitori a non negoziare sulla base di prezzi fraudolentemente alterati.