Maria voleva unire i fratelli e sorelle ciechi di Italia nella luce del Vangelo e ci riuscì, con non pochi sacrifici e ostacoli, nel 1928, ponendo le basi di quella che sarà la prima esperienza di unione tra non vedenti fondata sull’apostolato e la preghiera. La sua Fede profonda e matura ha permesso alla fondatrice del MAC (Movimento Apostolico Ciechi) di superare ogni difficoltà e di avere sempre la consapevolezza che il Signore ci è sempre accanto e non ci abbandona mai. L’amore per Cristo, per il Suo Sacro Cuore, la spingeva a non ignorare mai il dolore di chi le stava accanto, per questo affermava con un atto preciso di volontà, l’impegno di affiancare con spirito evangelico chiunque passi accanto: “Né accanto mai persona ci passi, adulta o parvola, senza che un'eco di fraterni intuiti per noi l’afforzi, o ne rasciughi il pianto”.