Anche in Italia, il numero di ragazzi di età inferiore ai 14 anni (il limite inferiore di imputabilità secondo il nostro codice penale) che commette reati va crescendo. Se è vero che l’adolescenza è l’età nella quale è più forte il bisogno di trasgredire, questo abbassamento dell’età in cui si commettono reati indica, dunque, una precocità d’ingresso nell’adolescenza. Come in altri paesi, si evidenzia l’esigenza di dover gestire un’emergenza, tuttavia, forse, siamo ancora in una fase in cui le azioni preventive possono avere la prevalenza rispetto ad interventi restrittivi. Certo è senz’altro necessario che il dualismo famiglia/Scuola ritornino a collaborare sollecitamente perché sia in ambito famigliare sia in ambito scolastico si ritorni, da subito, a quella vicinanza ai ragazzi sotto il profilo di attenzione e di cultura di vita. In caso contrario, si dovrà obbligatoriamente rivedere l’aspetto giuridico/normativo anche se la sanzione e la pena non sono di per sé soli sufficienti a modificare la situazione. L’opera ha l’ambizione di trattare questa nuova realtà sociale con l’auspicio che quanto meno serva da stimolo sotto i vari aspetti: sociale, famigliare e culturale.