Pubblicato da Ibiskos Ulivieri nel 2013.
«[…] quello di Francesco Terrone, è un percorso parallelo, irto di sassi, trappole, pece bollente e insidie imprevedibili. […] L’autore utilizza le parole come note musicalo, per “raccontare” storie, emozioni, vibrazioni, tensioni, ma non vuole “spettacolarizzare”, colpire eccessivamente l’attenzione dei lettori. […] Sembra che la poesia venga concepita dall’autore come una sorta di terapia, anzi un’autoterapia, che però “può servire” anche agli altri. E gli altri, cioè i lettori, nella gran parte dei casi si identificano nelle “storie”, raccontate in versi con una penetrante tecnica stilistica, linguistica e fonetica».
— Aldo FORBICE